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RENDIMENTO BOT

 

Con questa applicazione potete calcolare il rendimento semplice lordo e netto dei BOT trimestrali, semestrali, annuali e di durata variabile confrontandolo automaticamente con il tasso di inflazione attuale.
Il rendimento è calcolato sulla base della durata del titolo e del prezzo di acquisto, stabilito durante l'asta di collocamento, al netto di eventuali commissioni e spese fisse di gestione. Il prelievo fiscale per il sottoscrittore è attualmente pari al 12,50%.

 

     

 

Impostazione Parametri di Calcolo

Per il calcolo del rendimento semplice (lordo e netto) di un BOT è necessario inserire i campi contrassegnati dall'asterisco:
- Durata del BOT: annuale, semestrale, trimestrale o espressa in giorni.
- Prezzo di Acquisto: prezzo del titolo stabilito nell'asta di collocamento e sempre inferiore a 100 (es: 98,156); tale prezzo è indicato talvolta con la dicitura "prezzo di emissione" o anche "prezzo medio ponderato".
La durata del BOT può anche essere espressa in giorni tramite l'apposito campo oppure calcolata automaticamente dalle date di emissione e di scadenza; la possibilità di esprimere la durata in giorni può essere utile ad esempio per indicare la durata residua di un titolo acquistato sul MOT (mercato ordinario titoli).
La commissione è la percentuale applicata dalla banca o dall'intermediario al momento

della sottoscrizione del titolo ed è calcolata sul capitalL'applicazione propone automaticamente il tetto massimo della commissione fissato dal Ministero in base alla durata del BOT ed è possibile comunque indicare una percentuale diversa (anche uguale a zero), come ad esempio nel caso di bot acquistati sul MOT.
L'aliquota fiscale è stabilità attualmente nella misura del 12,50% e può essere modificata all'occorrenza per fare delle simulazioni.
Specificando il capitale sottoscritto in BOT, l'utility calcolerà l'importo effettivamente guadagnato nell'operazione, al netto delle commissioni, della ritenuta fiscale e delle eventuali spese fisse di gestione.
Il capitale nominale sottoscritto non può essere inferiore a € 1000 e deve essere un multiplo del taglio minimo.
Per un calcolo ancora più realistico del rendimento netto è possibile indicare le spese fisse di gestione dei titoli in portafoglio; si tratta generalmente del costo del deposito titoli e dell'imposta di bollo addebitati periodicamente dalla banca.
Trattandosi di spese periodiche, è necessario specificare a quanti mesi si riferiscono per rapportarle correttamente alla durata effettiva del titolo (generalmente la banca addebita tali costi con cadenza semestrale ma è possibile indicare altre periodicità).
Se possedete altri titoli oltre ai BOT, è necessario calcolare la quota parte delle spese di gestione relativa al titolo in questione (v. Nota 4).
Naturalmente le spese di gestione, essendo espresse in euro e non in percentuale, possono essere rapportate solo al capitale investito, che in tal caso diventa un campo obbligatorio.
NOTA: l'applicazione fornisce anche un'idea di massima della convenienza dell'investimento rispetto al tasso di inflazione corrente visualizzando il confronto con la variazione annuale dei prezzi al consumo calcolata sulla base dell'ultimo Indice ISTAT.e sottoscritto (capitale nominale)

NOTE:

1) Per indicare eventuali cifre decimali potete utilizzare indifferentemente sia la virgola che il punto; nei campi espressi in Euro potete separare le migliaia (a gruppi di 3 cifre) con il punto.
2) In base alle attuali convenzioni di mercato il calcolo del rendimento (lordo o netto) dei BOT basato sui giorni effettivi (data scadenza - data emissione) viene effettuato in relazione all'anno commerciale costituito da 360 giorni (fonte MEF); in tal caso anche la ripartizione delle spese di gestione viene calcolata tenendo conto dell'anno commerciale.
3) L'applicazione calcola il rendimento dei BOT in regime di interessi semplici, come avviene di consuetudine tra gli operatori del settore; si fa presente che il calcolo del rendimento composto produrrebbe rispetto a quello semplice differenze nulle per i BOT annuali ed assai trascurabili per le altre scadenze; per questo motivo non si è ritenuto opportuno implementare la doppia possibilità.
4) Quando il portafoglio è costituito da più titoli è più corretto attribuire a ciascun titolo una quota parte delle spese di gestione; un buon criterio potrebbe essere quello di ripartirle in proporzione al valore investito; per questo scopo si consiglia di utilizzare l'utility per la ripartizione delle spese con le seguenti modalità: inserire come voci di spesa il canone e l'imposta di bollo sul deposito titoli, selezionare il criterio "Euro" ed inserire nello schema di ripartizione tutti i titoli in portafoglio (trascurando quelli poco significativi in termini economici), ciascuno con il valore iniziale dell'investimento.
5) Per esigenze di semplificazione si considerano le eventuali spese di gestione come se fossero addebitate all'investitore al momento dell'acquisto del titolo (alla stregua della commissione), mentre in realtà sono addebitate dalla banca periodicamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Buoni Ordinari del Tesoro

I Buoni Ordinari del Tesoro, comunemente detti BOT, sono titoli cosiddetti "zero coupon", ovvero senza cedola periodica, emessi dallo Stato Italiano con durata non superiore ad un anno.
L'investimento minimo è di 1000 euro con multipli dello stesso valore (2000 euro, 3000 euro, etc.) e la durata può essere trimestrale, semestrale o annuale.
Il prezzo di acquisto è stabilito dall'emittente nell'asta di collocamento ed è sempre "sotto la pari", ovvero inferiore a 100.
Alla scadenza i titoli saranno rimborsati a prezzo pieno (100) ed è proprio questa differenza (in gergo tecnico scarto di emissione) che determina il guadagno per l'investitore.
Il rendimento netto dei BOT deve essere calcolato tenendo conto anche della tassazione sul capital gain, ovvero sul guadagno realizzato dall'investitore tramite un prodotto finanziario (attualmente il 12,50%), e delle commissioni applicate dall'intermediario.
Non sono previste commissioni fisse per la sottoscrizione dei BOT ma esse sono calcolate dall'intermediario in base all'importo investito; tali commissioni sono variabili e comunque non possono superare i massimi stabiliti dal Ministero del Tesoro che, nel caso dei BOT, sono:

  • 0,10% per i BOT trimestrali.

  • 0,20% per i BOT semestrali.

  • 0,30% per i BOT annuali.

Come tutti gli altri titoli obbligazionari anche i BOT sono negoziabili sul MOT (mercato ordinario titoli) a partire dal giorno successivo a quello di emissione e possono essere soggetti ad oscillazioni di prezzo in relazione all'andamento del mercato; generalmente in questo caso le banche e gli intermediari finanziari applicano una commissione più alta, motivo per cui è meno conveniente acquistare o vendere BOT sul mercato ordinario.
Il prezzo iniziale è stabilito invece durante l'asta per il collocamento dei titoli; le aste dei BOT annuali e semestrali sono stabilite dal Ministero del Tesoro che ne pubblica il relativo calendario ufficiale. Indicativamente le aste dei BOT annuali si tengono a metà mese mentre quelle di titoli semestrali a fine mese.
Le emissioni dei BOT a 3 mesi vengono effettuate in base ad esigenze di tesoreria, non sono calendarizzate e si svolgono generalmente a metà mese.
I BOT sono titoli particolari che, pur non essendo molto allettanti dal punto di vista del rendimento, possono tuttavia costituire un "rifugio temporaneo" in momenti di crisi finanziaria come quella iniziata nel 2008.
Come per tutte le altre obbligazioni emesse da uno stato sovrano l'unico rischio è quello della possibilità di default (fallimento) dello stato emittente, (che nel caso dei BOT è lo Stato Italiano), ipotesi questa che con la crisi del 2011 è stata purtroppo paventata dai mercati a causa dell'elevato debito pubblico e delle previsioni negative di crescita del nostro Paese.

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